Festival delle Valli: riscoprire l’appennino centrale tra natura, arte e gola
Aprile - Maggio 2017 - Nelle Valli del Salto, del Turano e del Velino il volontariato promuove le ricchezze del territorio, contro lo spopolamento post sisma - Articolo di Isadora Casadonte su rivista online RetiSolidali.it
I luoghi più suggestivi e simbolici dell’Appennino Centrale saranno meta di escursioni e visite guidate a piedi, in bicicletta e persino in canoa, durante il Festival delle Valli 2017, che si terrà dal 22 aprile al 1 maggio nelle Valli del Salto, del Turano e del Velino (Rieti). Nato per valorizzare il patrimonio naturale e la ricchezza culturale del territorio, l’evento è stato organizzato da otto associazioni di volontariato, guidate da Gep – Gruppo Escursionistico Provincia di Roma e Valledelsalto.it , con il patrocinio di diverse aree naturali protette, come il Parco Regionale Sirente Velino e la Riserva Naturale Cervia Navegna.
Festival delle Valli: un programma ricco di appuntamenti
Le iniziative in programma sono moltissime. Si potrà partecipare ad attività sportive all’aria aperta, come la maratona amatoriale sulla piana di San Vittorino o la gita in canoa sul Lago di Paterno; ci saranno escursioni a piedi e in bicicletta, lungo gli itinerari di lunga percorrenza che attraversano l’Appennino Centrale; visite nei borghi e nei musei locali come il Museo Archeologico Cicolano.
Senza dimenticare gli appuntamenti enogastronomici, con la degustazione dei prodotti tipici della Valle del Velino o l’ “analisi sensoriale dei mieli” prodotti nella Fattoria Val de’ Varri. Questi sono solo alcuni esempi di un programma ricco di iniziative, organizzate grazie alla partecipazione di numerose associazioni del territorio, ognuna responsabile di un evento diverso.
A creare una vera e propria “rete fisica” tra gli appuntamenti, saranno gli itinerari di lunga percorrenza che attraversano l’Italia Centrale (il Sentiero Europeo E1, il Sentiero Italia, il Cammino dei Briganti e il Cammino di Benedetto), meta di numerose escursioni durante il Festival.
Combattere il rischio di spopolamento
Quest’anno il Festival delle Valli si svolge dopo la serie di terremoti che ha colpito il Centro Italia nel 2016 e nel 2017. Oltre a valorizzare il patrimonio naturale e culturale dell’Appennino Centrale, quindi, l’evento diventa un’occasione per far conoscere le difficoltà scontate negli ultimi anni da questo territorio, colpito da uno spopolamento che la crisi sismica rischia di accelerare.
«Tutto il territorio dell’Appennino Centrale è a rischio sismico e porta le ferite dei terremoti che lo hanno colpito attraverso i secoli», dice Cesare Silvi, presidente dell’associazione Valledelsalto.it «da quello del 484 d.C., che distrusse l’antica Alba Fucens e danneggiò anche il Colosseo, a quello del 1703 che coinvolse tutto il Centro Italia, fino al terremoto della Marsica nel 1915, dell’Aquila nel 2009 e quindi di Amatrice e delle aree limitrofe nel 2016 e 2017. Le scosse di agosto e ottobre 2016 hanno colpito duramente la Valle del Velino e messo in allarme tutte le vallate circostanti. Si tratta di zone in cui si assiste da tempo ad un forte spopolamento, che la crisi sismica potrebbe accelerare, con il risultato che molti centri abitati potrebbero presto rimanere completamente vuoti.
Per questo motivo, diventa ancora più importante far sentire la nostra voce. Per le associazioni impegnate nell’escursionismo, nella valorizzazione storica e culturale di questi territori, lo spopolamento diventa un fenomeno da combattere con tutte le energie a disposizione. L’ Appennino Centrale non deve essere abbandonato ma rivitalizzato. Siamo convinti che tra le attività che potrebbero fermare lo spopolamento c’è proprio il turismo: sportivo, ambientale e culturale». Nel programma del Festival, trovano spazio iniziative dedicate anche a questi temi, come il Convegno “Storia e attualità del rischio sismico nell’Appennino Centrale”, organizzato nel Comune di Cittaducale.
2017 Anno dei Borghi d’Italia
Corvaro, Castel Sant’Angelo, Vallecupola, Alba Fucens sono solo alcuni dei borghi che sorgono lungo gli itinerari di lunga percorrenza che attraversano l’Appennino Centrale, dove si trovano decine e decine di piccoli centri abitati, colpiti con intensità diverse dagli ultimi fenomeni sismici.
Durante il Festival delle Valli, le associazioni proporranno iniziative che valorizzino il patrimonio naturalistico e culturale di questi centri, durante l’anno che è stato dichiarato dal Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo Anno dei Borghi d’Italia. «Dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia, borghi come Castelluccio di Norcia sono finiti sotto i riflettori, manifestando la loro profonda volontà di rinascita e ricostruzione», dice Cesare Silvi, «ma di borghi e piccoli villaggi, meno conosciuti di Castelluccio di Norcia, ce ne sono centinaia nell’Appennino Centrale. Saranno abbandonati? Per trovare una risposta a questa domanda noi volontari non ci fermiamo, reagiamo e continuiamo a fare quello che facevamo prima del terremoto: promuovere gli itinerari di lunga percorrenza del Centro Italia, valorizzare il territorio dell’Appennino Centrale e chiedere con forza la messa in sicurezza sismica degli edifici che vi sorgono».
Un portale dedicato
Lavorare alla promozione dei beni culturali e ambientali del territorio appenninico è possibile anche attraverso il web: in occasione del Festival, infatti, sarà presentato il nuovo portale www.vmcentroitalia.it (ancora in costruzione), creato dalle associazioni promotrici dell’evento. Il sito, dedicato a valli e montagne dell’Appennino Centrale, intende valorizzare gli itinerari di lunga percorrenza che attraversano il territorio e promuovere il turismo ambientale e culturale che lo caratterizza.
La rete, inoltre, può diventare uno strumento di aggregazione, che permetta alle associazioni di entrare contatto tra loro e lavorare a progetti comuni, come quello del Festival delle Valli. «Il nostro messaggio è: “tutti uniti per l’Appennino Centrale”», dice Cesare Silvi, «abbiamo problemi comuni e pertanto il Festival diventa uno strumento utile di confronto.
Le nostre difficoltà sono la paura del terremoto, la crisi economica, il problema dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione. Finora è stato più facile emigrare che impegnarsi per risolvere questi problemi, ma noi vorremmo che non fosse più così».
Tratto da: http://www.retisolidali.it/