Cento anni dopo l'esperienza epigrafica di Domenico Lugini

Cento anni dopo l'esperienza epigrafica di Domenico Lugini. Quale futuro ?
di Marco Buonocore

Nel 1907 a firma di Domenico Lugini vedevano la luce a Rieti, per i tipi di Pietro Petrongari, le Memorie storiche della Regione Equicola ora Cicolano. Nato a S. Lucia di Fiamignano il 17 gennaio 1857 e ivi morto il 5 luglio 1922, Domenico Lugini continua ad essere un riferimento unico per studiosi e ricercatori interessati al Cicolano e alla Valle del Salto, per aver dato un grande contributo alla conoscenza della storia della sua terra. A distanza di quasi un quarto di secolo dai capitoli LXXXVIII e LXXXIX del Corpus Inscriptionum Latinarum  IX riservati da Theodor Mommsen all'edizione delle iscrizioni latine degli Aequiculi e di Cliternia , per cui si era giovato dell’autorevole autoscopia di Heinrich Dressel, Lugini volle nuovamente ripercorrere l’itinerario intrapreso dalla scuola tedesca, riconsiderando quanto era stato già trasmesso dalla raccolta epigrafica berlinese e portando a conoscenza quei documenti iscritti che solo la sua conoscenza capillare di quella zona era in grado di compiere. Anche perché, ed è bene precisarlo in questa sede, se si eccettuano occasionali registrazioni di taluni documenti effettuate da quei consueti corporum conditores, quali Mariangelo Accursio, Aldo Manuzio o Pirro Ligorio, oppure di alcuni studiosi abruzzesi del Settecento, come Francesco Saverio Gualtieri, od anche segnalazioni del primo Ottocento riconducibili a Raffaele Garrucci e Gaetano Ricci, l'epigrafia equicolana aveva visto come raccolta generale, prima del CIL, solo il “saggio storico”, in due volumi, di Felice Martelli Le antichità de' Sicoli primi e vetustissimi abitatori del Lazio e della provincia dell'Aquila, pubblicati a L'Aquila tra gli anni 1830 e...

Sopra un estratto della relazione.

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